Comunità energetiche, svolta in arrivo per famiglie e Pmi

Comunità energetiche, svolta in arrivo per famiglie e Pmi. Lo scenario previsto a fine giugno grazie al decreto che sbloccherà gli incentivi per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili. Oggi le Cer sono 86, secondo le stime potrebbero salire a 40mila nel 2025, un numero gigantesco e che potrebbe portare ottimi risultati nell'abbattimento dell'uso delle fonti non rinnovabili.

In attesa del decreto del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica – previsto per fine giugno, quando saranno finalizzati i chiarimenti chiesti dalla Commissione europea – che sbloccherà incentivi per costruire fino a 5 GW di capacità per le comunità energetiche rinnovabili in Italia (Cer) fino al 2027, operatori e mercato si preparano a una rivoluzione annunciata. Lo strumento, che permette a un gruppo di privati, cittadini, enti religiosi, del terzo settore o di ricerca, delle piccole e medie imprese delle pubbliche amministrazioni di costituirsi in forma giuridica per produrre e condividere energia elettrica da fonti rinnovabili si è affacciato giuridicamente in Italia già nel 2018 tramite la direttiva europea Red II. Una cornice che ha disciplinato le forme di autoconsumo, nel contesto della promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili: per l’Europa dovrà arrivare a rappresentare almeno il 42,5% del consumo dei vari Paesi entro il 2030 per raggiungere la neutralità carbonica nel 2050 e realizzare quella transizione verde che il cambiamento climatico rende sempre più urgente.

I benefici della comunità energetica rinnovabile si possono sintetizzare da una parte nella mancata emissione di CO2, con un impatto positivo sull’ambiente, dall’altra, per i cittadini, nel risparmio in bolletta, nella valorizzazione dell’energia prodotta e nell’accesso a bonus e agevolazioni fiscali ad hoc. Il decreto in arrivo, oltre a prevedere un incentivo in tariffa, dovrà regolamentare i 2,2 miliardi di euro del Pnrr per il finanziamento a fondo perduto fino al 40% dei costi di realizzazione di un nuovo impianto o del potenziamento di uno già esistente (con una potenza nominale massima non superiore a un megawatt) nel territorio dei Comuni fino a 5mila abitanti. Nelle stime del ministero dell’Ambiente, questo porterebbe alla nascita di 15mila comunità, con la conseguente espansione delle Cer in territorio italiano.

FONTE: Il Sole 24 Ore